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Ci si abbraccia per ritrovarsi interi
Alda Merini
Meteocereda, edizione del sabato. La scorsa settimana un po’ di cose sono “sfuggite di mano”: lunedì il minimo depressionario si è posizionato più in basso e non ha portato precipitazioni alle nostre latitudini, ma ha comunque regalato una serata e nottata molto intime. Mercoledì invece c’è stato uno scambio che, seppur con qualche sbavatura, ha regalato gioie oltre le normali previsioni. La vita è così: a volte va un po’ strana e per conto suo… da venerdì infatti sappiamo già cos’è Natale, perché comunque niente cambierà in questi giorni. Non sappiamo se chiamarlo anticipo o momento più alto, ma di fatto siamo dentro l’altra pressione che dominerà per un bel po’. Di conseguenza non avremo grandi novità per il periodo a venire: inversione termica, temperature non freddissime, nebbie e foschie serali e mattutine. Cerchiamo di avere lo stesso riguardo: non ci sono più le foglie sugli alberi, cerchiamo di proteggerci per non tremare al loro posto!
Visto il periodo particolare, ci diamo appuntamento tra qualche giorno…
A velle serenum est dies, minus frigus et Vos non tremoribus!
"Ci son giorni qua da noi
che ti immagini i colori che non vedrai
E ci son giorni qua da noi
che la nebbia non ti fa capire chi sei
e dove sei e dove vai
e perché ci sei nato e quando mai ne uscirai,
ma se Tu mi guardi così, quasi sussurrandomi,
Che è tutto parte di noi...
Sembra tutto accendersi, come con le luci di Natale
che colorano quello che accarezzano,
che riscaldano quello che attraversano..."
(Le luci di Natale - Massimo Pezzali, Marco Guarnerio, Pierpaolo Peroni)